Maestri
Liu Pao Chün 劉保君
Suo secondo nome fu Liu Chin Ch’en 劉盡臣. Nato a Chiao Chuan Ts’un (nello Shan Tung) nel 1892, fu allievo del maestro K’ung Ch’ing Piao 孔庆标 per il Mei Hua Ch’üan, quindi discendente per linea diretta da Pai Chin Tou 白金斗 attraverso il maestro del proprio maestro, Hao Tzu Hsiu 郝自修, il cui maestro fu Li Yung Sung 李永松, il cui maestro fu Chao Fu 趙付, il cui maestro fu Lei Hsiang Yün 雷湘蕓, allievo diretto di Pai Chin Tou. Inoltre Liu Pao Chün fu allievo del maestro Yang Ch’eng Fu 楊澄甫 (1883-1936) per il T’ai Chi Ch’üan, figurando fra l’elenco ufficiale degli allievi diretti (cfr. Yang Ch’eng Fu 楊澄甫, T’ai Chi Ch’üan Shih Yung Fa 太極拳使用法 [Tecniche applicative di autodifesa di T’ai Chi Ch’üan], Shanghai 1931, pag. 2), e del maestro Wu per lo Shao Lin Ch’üan. Un suo antenato fu monaco buddhista presso il monastero di Shao Lin.
Inizialmente svolse l’attività di guardia del corpo, poi nel 1925 si trasferì a P’ei Hsien (nello Chiang Su), dove fondò una scuola di arti marziali, dapprima assieme al maestro Li Chen T’ing, poi autonomamente. In una competizione marziale svolta a Nanchino nell’ottobre 1925, conseguì in premio una coppia di sciabole; un dardo dorato in una gara a P’ei Hsien nel 1937. Morì a P’ei Hsien nel 1947, forse ucciso per infondato sospetto di collaborazionismo con i Giapponesi.
Il maestro Liu Pao Chün ebbe circa duemila allievi, fra i quali solo a cinque trasmise integralmente il suo sapere. I suoi più celebri allievi furono: Chang Dsu Yao 張祖堯 (1918-1992), Chao Hou Fu 趙後福, Fang Tun I 方敦義, Fang Tun Le 方敦樂. Dei cinque eredi, solo il maestro Chang Dsu Yao sopravvisse a lungo ed ebbe modo di trasmettere a sua volta tutte le sue conoscenze, in maniera integrale, a soli sei suoi allievi: Roberto Fassi (1935-2014), Ignazio Cuturello (1952), Giuseppe Ghezzi (1948), Alfredo Santini (1948), Nicola Ragno (1951-2001) e Gianluigi Bestetti (1959-2015).
Chang Ch’ing P’u 張慶樸
Nato intorno al 1903, fu allievo diretto del maestro Yang Ch’eng Fu 楊澄甫 (1883-1936) e del maestro Sun Lu T’ang 孫祿堂 (1861-1933). Insegnò all’Accademia per allievi ufficiali di Kuei Lin a partire dal 1938, anno della sua fondazione, in Cina meridionale, gli stili Hsing I Ch’üan, Pa Kua Chang e Liang I Ch’üan.
Conclusa nel 1949 la guerra civile, emigrò a Taiwan, diventando capo istruttore di arti marziali delle forze armate e vivendo nella capitale T’aipei. Morì ivi nel 1963, lasciando come proprio successore Chang Dsu Yao 張祖堯 (1918-1992), suo allievo sin dal 1938 e anche dopo il trasferimento a T’aipei.
Chang Dsu Yao 張祖堯
Il maestro Chang esegue Lan Ch’üeh Wei P’eng
© 2015 archivio Fassi – riproduzione riservata
Il maestro Chang in He T’ai Chi
© 2015 archivio Fassi – riproduzione riservata
Secondo nome: Chang Ch’eng Hsün 張成勳; nome di battesimo cattolico: Stefano. Nato il 14 giugno 1918 nel villaggio rurale di Ch’ai Chi Ts’un 柴集村 presso P’ei Hsien (attualmente in provincia di Chiang Su, ma anticamente in quella di Shan Tung) in una famiglia benestante di tradizione religiosa cristiana cattolica – cosa assai rara in Cina e indice di una raffinata cultura familiare –, sin dall’età di sei anni si dedicò quotidianamente allo studio delle arti marziali con entusiasmo. Il fascino per le arti marziali sorse forse in lui per spirito familiare, avendo il bisnonno stesso studiato per un lungo periodo presso il monastero di Shao Lin.
Il maestro Chang Dsu Yao fu allievo in particolare dei maestri Liu Pao Chün 劉保君 (1892-1947) e Chang Ch’ing P’u 張慶樸 (1903-1963), colleghi e allievi anche del maestro Yang Ch’eng Fu 楊澄甫 (1883-1936), con il cui altro noto allievo Cheng Man Ch’ing 鄭曼青 (1900-1975) egli ebbe peraltro un fecondo e reciproco scambio di insegnamenti a Taiwan negli anni cinquanta. Inoltre Chang ebbe modo di seguire per un periodo direttamente gli insegnamenti di Yang Ch’eng Fu stesso.
A sei anni Chang iniziò a studiare privatamente, a casa propria, con il maestro Liu Pao Chün 劉保君 (1892-1947), il quale lo accolse poi nella sua scuola di arti marziali a P’ei Hsien, seguendolo per oltre vent’anni. Con il maestro Liu inizialmente studiò lo Shao Lin Ch’üan e il Mei Hua Ch’üan, successivamente, dai dodici anni d’età, anche il T’ai Chi Ch’üan.
Nel 1932 il giovane Chang vinse un premio nazionale in arte calligrafica, coltivando questa maestria lungo tutta la sua vita. Nel 1936 venne chiamato a far parte delle delegazione cinese che prese parte alle Olimpiadi di Berlino del 1936 per una dimostrazione di arti marziali, ma rifiutò l’invito poiché contrario al regime nazionalsocialista.
Nel 1938 entrò nell’Accademia militare di Kuei Lin (Chün Hsiao Ti Liu Fen Hsiao军校第六分校), dove studiò arti marziali in particolare con Chang Ch’ing P’u 張慶樸 (1903-1963), che gli insegnò gli stili Hsing I Ch’üan, Pa Kua Chang e Liang I Ch’üan. Qui studiò inoltre lo Szu Hsiang Ch’üan con il maestro Fu Chen Sung 傅振嵩 (1872-1953) e anche lo Yüeh Chia Ch’üan con il maestro anche di Shuai Chiao Ch’ang Tung Sheng 常東昇 (1908-1986).
Chang combatté come ufficiale dell’esercito cinese nella guerra contro gli invasori giapponesi prima (1937-1945), poi contro gli oppositori comunisti guidati da Mao Tse Tung (1946-1949). Per il valore e l’eroismo dimostrati in battaglia, a trent’anni non ancora compiuti venne nominato colonnello. Rientrato dalla guerra sino-nipponica, trovò la casa distrutta e molti familiari sterminati, genitori compresi, inoltre dovette subire successivamente la confisca dei beni ad opera dei maoisti. Riportò numerose ferite di guerra, comprese delle lesioni alla colonna vertebrale che lo costrinsero per alcuni tempi alla carrozzella. Ma grazie al suo tenace riattingimento di energie interiori attraverso le profonde conoscenze di Ch’i Kung che le arti marziali gli insegnarono, riuscì a guarire da ferite e malattie, riprendendo la pratica del Kung Fu.
A conclusione della guerra civile, nel 1949 si trasferì con moglie e figli a Taiwan, nella capitale T’aipei. Qui riprese a seguire il maestro Chang Ch’ing P’u, divenuto capo istruttore di arti marziali delle forze armate taiwanesi, succedendogli nell’incarico alla sua scomparsa, nel 1963, e divenendo anche capo istruttore per le arti marziali della polizia di T’aipei. Nel periodo di permanenza a Taiwan Chang Dsu Yao diventa amico del celebre allievo di Yang Ch’eng Fu, Cheng Man Ch’ing 鄭曼青 (1900-1975), con cui ha un fecondo e continuo scambio di conoscenze. A T’aipei il maestro Chang Dsu Yao tenne anche dei corsi di arti marziali presso l’Università e collaborò alla rivista «Wu T’an Tsa Chih» (1971-1973), fondata e diretta dal maestro Liu Yün Ch’iao 劉雲樵 (1909-1992), presso la cui associazione tenne diverse lezioni.
Nel 1974 Chang Dsu Yao si congedò dall’esercito taiwanese e nel 1975 si trasferì definitivamente in Italia, dapprima a Bologna, infine a Pavia e Milano, dove il maestro Roberto Fassi lo invitò ad insegnare nella propria palestra agli allievi cinture nere di Karate-do.
La feconda collaborazione fra i maestri Chang Dsu Yao e Roberto Fassi dà origine a una vera e propria scuola di Kung Fu tradizionale cinese in Europa, nella quale gli insegnamenti originali vengono trasmessi integralmente, salvo un adattamento metodologico per gli allievi occidentali. Svariati libri scritti in sinergia fra Chang e Fassi illustrano, almeno in parte, la profondità e ricchezza di essa: Enciclopedia del Kung Fu Shaolin (3 voll., Mediterranee, Roma 1986-1989, 19932), Tai Chi Chuan (De Vecchi, Milano 1989), Kung Fu (De Vecchi, Milano 1990), Il Tai Chi Chuan. Il segreto dell’energia vitale (De Vecchi, Milano 1991, 19932), Corso pratico di Tai Chi Chuan (De Vecchi, Milano 1992, 19942), Corso di T’ai Chi Ch’üan (De Vecchi, Milano 2008, Giunti, Firenze 20122). Dopo la scomparsa di Chang, l’ultima pubblicazione di Fassi fu ancora un dialogo con il maestro (nel volume in collaborazione con Ignazio Cuturello, Davide Magni e Francesco Tomatis, Corpo e preghiera. La Via del T’ai Chi Ch’üan, Città Nuova, Roma 2012, 20122).
Nel 1980 a Honolulu (Hawai) e nel 1986 a Taiwan Chang guidò una squadra di propri allievi a partecipare ai campionati mondiali di Kung Fu, con ottimi risultati.
Per gli eccezionali meriti nel campo delle arti marziali, la federazione cinese di Taiwan (KFROC) e la federazione mondiale di Kung Fu (CKWPA) gli riconobbero il massimo grado, cintura rossa 10° Chieh.
Nel 1991 e nel gennaio 1992 il maestro Chang Dsu Yao conferisce a soli suoi quattro allievi: Roberto Fassi (1935-2014), Ignazio Cuturello (1952), Giuseppe Ghezzi (1948) e Alfredo Santini (1948) il grado di cintura oro 6° Chieh in Shao Lin Ch’üan e T’ai Chi Ch’üan, trasmettendo a loro integralmente tutto il suo sapere marziale e il futuro della sua scuola. Durante l’ultimo stage tenuto dal maestro Chang a Montecampione nell’estate 1991, egli presentò questo ristretto gruppo di maestri come «gli unici maestri eredi del suo Kung Fu» (Giuseppe Ghezzi, Io e il Maestro, Mizzotti & Rolgi, S. Angelo Lodigiano 2004, pag. 50).
Recatosi a Taiwan per il capodanno cinese, colà morì il 7 febbraio 1992 e ora riposa in una tomba del cimitero cattolico di San Hsia.
Roberto Fassi
Il maestro Roberto Fassi durante una lezione allo stage di Lecce
Nato a Roma il 29 gennaio 1935, laureato in chimica industriale, il maestro Fassi lavorò in diverse aziende chimiche come dirigente e poi direttore dell’area sviluppo, viaggiando frequentemente all’estero. Grazie ai contatti che ebbe in Giappone, Taiwan, Cina e India – e anche Stati uniti d’America – divenne presto pioniere nella pratica, conoscenza e diffusione delle arti marziali tradizionali orientali in Europa, diventando maestro di Karate-do, Kobudo e Kung Fu, allievo diretto di Hiroshi Shirai, Toshio Tamano e Chang Dsu Yao nelle rispettive discipline.
Il Maestro Roberto Fassi tudiò con i maestri Tadashi Koike (Judo, a Milano, in tutta la seconda metà degli anni cinquanta), Shoji Sugiyama (Karate-do, alcuni mesi a Torino nel 1960), Henry Plée (Karate-do, a Parigi, in tutta la prima metà degli anni sessanta), Yoshinao Nanbu (Karate-do, a Parigi, presso la scuola del maestro Plée, nel 1964-1965), Hiroshi Shirai (Karate-do, a Milano, dal 1965), Taiji Kase (Karate-do, periodicamente a Milano e a Parigi), Toshio Tamano (Kobudo, a New York e poi a Milano dall’inizio degli anni settanta), Hiroshi Tada (Aikido, a Milano nei primi anni settanta), Seikichi Toguchi (Karate-do, un breve periodo a Okinawa e in Italia dal 1976 al 1978), Chang Dsu Yao (Kung Fu Shao Lin e T’ai Chi Ch’üan, a Milano, dai primi anni settanta fino al 1992), chiamando direttamente egli stesso alcuni di questi grandi personaggi a insegnare in Italia.
Dopo aver iniziato a studiare Ju Jitsu in età liceale, nel 1953, e poi Judo con il maestro Koike negli anni cinquanta (conseguì la cintura nera 1° Dan in entrambe le discipline), Roberto Fassi studiò Karate-do dapprima da autodidatta, alla fine degli anni cinquanta, nonché alcuni mesi a Torino con il maestro di Aikido e Judo Sugiyama, nel 1960, poi con il maestro Plée a Parigi all’inizio degli anni sessanta, a partire dal 1962, per infine iniziare a insegnarlo egli stesso a Milano e altre città lombarde nel 1963, fra i primissimi in Italia. Nel novembre 1965, cintura marrone di Karate-do sotto la guida del maestro Plée, invitò alcuni giovani maestri giapponesi a Milano (Enodea, Kanazawa, Kase e Shirai), su indicazione del maestro Masatoshi Nakayama interpellato per via epistolare (lo invitò successivamente a Milano, nel 1972, per presentare il volume Dynamik Karate), fra i quali convinse il maestro Shirai a trasferirsi in Italia per insegnare. Sotto la sua guida divenne anch’egli presto maestro di Karate-do (6° Dan), come anche di Kobudo (4° Dan) con il maestro Tamano, nel frattempo conosciuto a New York (all’inizio degli anni settanta) e anch’egli chiamato a insegnare a Milano. Non mancarano nel suo curriculum vitae incursioni anche nello studio dello Yoga, del Kalaripayattu e del Kali.
Già maestro di Karate-do e Kobudo giapponesi, ormai con migliaia di allievi, il maestro Roberto Fassi incontrò all’inizio degli anni settanta il maestro Chang Dsu Yao – segnalatogli dal maestro Giuseppe Perlati di Bologna, dove il maestro cinese era recentemente giunto da Taiwan – e di fronte allo straordinario uomo, cristiano cattolico cinese e maestro di arti marziali fra i maggiori del XX secolo, con umiltà riprese da capo lo studio di un’altra disciplina: il Kung Fu. Propose ciò anche ai suoi allievi cinture nere di Karate-do, dei quali divennero poi assieme a lui maestri di Kung Fu con il massimo grado conferito da Chang Dsu Yao in Occidente (6° Chieh, nel 1991) anche Ignazio Cuturello, Giuseppe Ghezzi e Alfredo Santini.
Dopo aver partecipato a diverse competizioni, in Judo e Karate-do, il maestro Fassi ricoprì l’incarico di arbitro nei campionati mondiali di Karate-do a Los Angeles (1975) e Tokyo (1977). Nel 1980 vinse i campionati mondiali di arti marziali tradizionali cinesi, svoltisi a Honolulu, nella gara di forme senza armi. Negli anni ottanta diresse la squadra nazionale italiana di Kung Fu (Shao Lin Ch’üan e T’ai Chi Ch’üan, dal 1983 al 1989), partecipando ai campionati mondiali di Tainan (1983) e Las Vegas (1989).
Nel 2011 ottenne il riconoscimento da parte dell’USAcli dei gradi 8° Dan di Karate-do e 9° Chieh di Shao Lin Ch’üan e T’ai Chi Ch’üan. Alla sua fondazione accettò di divenire socio onorario dell’a.s.d. Chih Jou Kung Fu di Cuneo.
Sempre aperto ad una dimensione spirituale della vita – dapprima buddhista zen, infine cristiana cattolica – il maestro Fassi si avvicinò al monaco Zen di Okinawa Ekaku Shinzato, a padre William Johnston S. J., infine a padre Davide Magni S. J. presso il centro San Fedele di Milano, dove insegnò per alcuni anni nei corsi dedicati a “Il corpo nella preghiera” (dal 2006 al 2009). Inoltre è stato docente di T’ai Chi Ch’üan presso il corso di laurea in Fisioterapia della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università degli studi di Milano.
Un altro fronte su cui si distinse il maestro Fassi fu la raccolta di fondi a favore dell’arcidiocesi di Gandhinagar, in India occidentale, nello stato del Gujarat, per realizzare una preziosa scuola, a Mehsana; con l’arcivescovo locale Stanislaus Fernandes S. J. ebbe una ventennale amicizia e collaborazione.
Il maestro Roberto Fassi è scomparso il 12 marzo 2014 a Varese, amorevolmente assistito dalla moglie Terry durante un’incurabile malattia polmonare.
Innumerevoli gli articoli che Roberto Fassi scrisse per varie riviste, fra le quali le italiane «Samurai» e «Popoli». Discepolato e amicizia quasi ventennali con Chang Dsu Yao lo condussero all’impresa di elaborare assieme diversi libri. Dopo i volumi che il maestro Fassi stesso scrisse personalmente su Il Bo (G.E.P., Milano 1977) e Il Karate (De Vecchi, Milano 1990), pubblicò con il maestro Chang, a quattro mani, i libri Enciclopedia del Kung Fu Shaolin (3 voll., Mediterranee, Roma 1986-1989, 19932), Tai Chi Chuan (De Vecchi, Milano 1989), Il Kung Fu (De Vecchi, Milano 1990), Il Tai Chi Chuan. Il segreto dell’energia vitale (De Vecchi, Milano 1991, 19932, 19973) e Corso pratico di Tai Chi Chuan (De Vecchi, Milano 1992, 19942), gli ultimi due rifusi poi in Corso di T’ai Chi Ch’üan (De Vecchi, Milano 2008, Giunti, Firenze 20122). Il suo ultimo libro, in collaborazione con Ignazio Cuturello, Davide Magni e Francesco Tomatis, è stato: Corpo e preghiera. La Via del T’ai Chi Ch’üan (Città Nuova, Roma 2012, 20122).
Ignazio Cuturello
I maestri Ignazio Cuturello e Chang Dsu Yao
© 2015 Ignazio Cuturello – riproduzione riservata
Il maestro Ignazio Cuturello con la spada del T’ai Chi
© 2015 Ignazio Cuturello – riproduzione riservata
Nasce a Nicotera Marina il 1° aprile 1952. Intraprende le arti marziali all’età di nove anni, inizialmente per un breve periodo praticando il Judo, poi, trasferitosi con la famiglia a Milano, studiando il Karate-do dapprima con il maestro Vedovati e il maestro Corbella e poi dal 1967 sotto la guida del maestro Roberto Fassi, maestro di Vedovati. Nel 1969 diventa allievo del maestro di Karate-do Hiroshi Shirai su proposta del maestro Fassi, il quale l’aveva invitato ad insegnare a Milano. Nel 1979 consegue il titolo di maestro di Karate-do, cintura nera 6° Dan nel 1982, sempre sotto la guida di Shirai.
Negli anni settanta il maestro Cuturello inizia inoltre lo studio del Kobudo con il maestro Toshio Tamano, invitato a Milano ancora dal maestro Fassi, conseguendo la cintura nera 1° Dan nel 1977. Nei primi anni settanta studia anche Aikido col maestro Hiroshi Tada.
Dopo aver frequentato la facoltà di Medicina all’Università degli studi di Milano e svolto il servizio militare presso l’arma dei Carabinieri, il maestro Cuturello decide di dedicarsi a tempo pieno allo studio e all’insegnamento delle arti marziali.
Sempre al seguito del maestro Fassi, diviene allievo del maestro di Kung Fu cinese Chang Dsu Yao, con cui studierà quotidianamente dall’inizio degli anni settanta sino alla sua scomparsa, nel 1992.
Campione Italiano di Karate-do individuale nel 1969, campione italiano a squadre nel 1970, nel 1980 ha partecipato ai campionati mondiali della federazione cinese di Kung Fu a Honolulu (Hawaii) ottenendo ottimi risultati.
Nel 1989 diventa maestro di Kung Fu, conseguendo la cintura oro 6° Chieh di Shao Lin Ch’üan nel 1991 e di T’ai Chi Ch’üan nel gennaio 1992, gradi conferitigli dal maestro Chang Dsu Yao.
Il maestro Cuturello insegna allo Sport Center di Milano, oltre a coordinare le attività di molti allievi e istruttori in varie regioni d’Italia e all’estero. In particolare insegna Kung Fu a Torino dal 1981 e tiene periodicamente degli stage a La Loggia, Lecce, Brescia.
È stato direttore tecnico nazionale della Scuola Chang dell’ente di promozione sportiva USAcli e vicepresidente della commissione tecnica di Karate-do.
Nel 2011 ottiene il riconoscimento da parte dell’USAcli dei gradi 8° Dan di Karate-do e 9° Chieh di Shao Lin Ch’üan e T’ai Chi Ch’üan.
Inoltre, attualmente tiene i corsi istruttori di Kung Fu organizzati dall’ente di promozione sportiva ACSI ed è docente di T’ai Chi Ch’üan presso l’Università degli studi di Milano (facoltà di Medicina e Chirurgia, corso di laurea in Fisioterapia).
È socio onorario dell’a.s.d. Chih Jou Kung Fu di Cuneo.
Ha pubblicato con Giuseppe Ghezzi il volume Kung Fu Shaolin (De Vecchi, Milano 1996), con Luigi Colli T’ai Chi Ch’uan (Demetra, Colognola ai Colli 1999, Giunti, Firenze 20012), con Roberto Fassi, Davide Magni e Francesco Tomatis Corpo e preghiera. La Via del T’ai Chi Ch’üan (Città Nuova, Roma 2012, 20122).
Alfredo Santini
Il maestro Alfredo Santini in An, figura di T’ai Chi Ch’üan
© 2015 Alfredo Santini – riproduzione riservata
Nato a Mantova nel 1948, avvia lo studio delle arti marziali con il Ju Jitsu all’inizio degli anni sessanta; poi incontra il maestro Hiroshi Shirai, da poco giunto a Milano su invito del maestro Roberto Fassi (1965), e intraprende lo studio del Karate-do, diventandone maestro nel 1975.
Nel 1971 fonda il Kase Karate Club a Cormano (Milano), dove inizia a insegnare. Nel 1973 vince i campionati italiani di Karate-do a squadre, diventando dal 1976 arbitro nazionale.
Negli anni settanta inizia anche lo studio del Kobudo con il maestro Toshio Tamano, conseguendo la cintura nera 1° Dan nel 1977. Studia inoltre lo Hatha Yoga e il Body Building, di cui diventa istruttore di terza categoria nel 1975.
A inizio degli anni settanta l’amico maestro Ignazio Cuturello lo esorta a partecipare alle lezioni di T’ai Chi Ch’üan tenute dal maestro Chang Dsu Yao su invito del maestro Roberto Fassi e così intraprende lo studio del Kung Fu cinese.
Nel 1982 vince i campionati italiani di Kung Fu individuali svoltisi a Venezia. Dal 1983 arbitro nazionale di Kung Fu. Nel 1989 diventa maestro di Kung Fu, conseguendo con il maestro Chang Dsu Yao nel 1991 e 1992 il grado di cintura oro 6° Chieh in Shao Lin Ch’üan e T’ai Chi Ch’üan.
Negli anni novanta è coordinatore del settore arti marziali dell’ente di promozione sportiva USAcli per la Lombardia, dal 2001 al 2013 coordinatore nazionale per il Kung Fu.
Nel 2011 ottiene il riconoscimento da parte dell’USAcli dei gradi 8° Dan di Karate-do e 9° Chieh di Shao Lin Ch’üan e T’ai Chi Ch’üan.
Attualmente tiene i corsi istruttori di Kung Fu organizzati dall’ente di promozione sportiva ACSI.